Dopo il mio talk sul cazzeggio e la versione inglese, il buon godog mi segnala un'altra serie di link di letteratura "futile":
- Giorgio Baffo, "poeta e senatore della Repubblica di Venezia. Fu, con il Ruzante, Goldoni e Berto Barbarani fra i maggiori scrittori di lingua veneta. Fu autore prevalentemente di sonetti licenziosi, ne scrisse 760." (da Wikipedia).
Alcuni link: * http://www.raixevenete.net/poesie_venete.asp?autore=1 * http://www.carmillaonline.com/archives/2004/08/000913.html * http://www.newsky.it/poesia/autori/baffo.htm * http://www.oliari.com/storia/giorgiobaffo.html
- Poggio Bracciolini, "Svolse i suoi studi a Firenze e, una volta terminati, si trasferì a Roma dove ricoprì l’incarico di segretario apostolico sotto Bonifacio IX ed alcuni suoi successori. A causa delle vicissitudini del Grande Scisma d’Occidente, in corso in quegli anni, si trovò, per la sua posizione, a viaggiare per la Germania e la Francia, soprattutto per seguire i lavori del Concilio di Costanza." (da Wikipedia)
Un link, ma valido: http://www.geocities.com/athens/olympus/3656/fac1.htm
Quoto in toto la facezia LXI:
DI GUGLIELMO CHE AVEVA UN AFFARE ABBONDANTE
Nella città di Terranova eravi un uomo che aveva nome Guglielmo, che facea il falegname ed era assai ben provvisto dalla natura. E la moglie fortunata narrò la cosa alle vicine, e quando questa morì, condusse egli in moglie una giovinetta ingenua, che avea nome Antonia, e che quando fu sposa seppe dai vicini che arma potente possedesse il marito. Nella prima notte che ella fu col marito tremava assai, e voleva sfuggirlo né voleva lasciar fare. E l'uomo capì di che cosa avesse timore la ragazza, e per consolarla le disse che ciò che ella aveva udito dire era vero, ma che egli ne aveva due, uno più grande e uno più piccolo: «E di questo», soggiunse, «per non farti male, mi servirò questa notte; e vedrai che ti farà bene; poi se ti piacerà proveremo col più grande». La ragazza acconsentì e cedette senza pianto e senza dolore all'uomo. E dopo un mese, fattasi più franca e più audace, una notte, mentre accarezzava suo marito: «Amico mio», gli disse, «se ora ti volessi servire di quell'altro ch'è più grande? « E l'uomo, che ne avea quasi quanto un asino, rise dell'appetito della donna; e da lui una volta udii narrare, in compagnia, questa storia.