Quasi un anno fa:
Spicca naturalmente l’esclusione del rocker Beppe Maniglia con la sua lista “Muscolosa”. A lui sono state contestate “le firme e irregolarita’ nella presentazione della lista”, come spiega il presidente della commissione elettorale, Francesco Russo. In particolare, la lista di candidati per il Consiglio comunale presentata da Maniglia aveva “alcuni nomi cancellati col bianchetto, quindi non c’era certezza sui candidati che effettivamente sono stati presentati ai sottoscrittori”. I nomi cancellati, come spiega la commissione, erano cosi’ tanti che si scendeva sotto il numero minimo di 31.
Escluse, invece, [...], e Maniglia Muscolosa, di Beppe Maniglia, il musicista che da anni anima i pomeriggi dei bolognesi in piazza Maggiore. La sua lista è stata scartata anche per irregolarità su quattro nomi di candidati: cancellati con un bianchetto e sostituiti a penna con altri quattro, di fatto hanno invalidato complessivamente la lista che, essendo formata da 31 candidati (numero minimo) si è così ridotta a 27 nomi.
Oggi:
http://www.repubblica.it/politica/2010/03/01/news/liste_pdl_nel_lazio-2466722/
Minacciato o solo affamato? O forse impegnato a modifiche di lista dell'ultimo minuto? La vicenda della mancata presentazione delle liste Pdl per le regionali del Lazio nella provincia di Roma oscilla tra la farsa e il dramma politico. Al centro c'è Alfredo Milioni, presidente Pdl del XIX municipio della capitale: l'uomo che ha lasciato l'edificio del Tribunale forse per andare a mangiare un panino o, forse, per cancellare qualche nome dalle liste che stava per presentare su indicazioni, pare, venute molto dall'alto.
Dica la verità.
«Lo giuro, lo giuro! Non volevo apportare modifiche. Mi deve credere, capito?».
Va bene, stia calmo. Questo però significa che è davvero andato a mangiarsi un panino.
«Sì... ecco, sì: sono andato a mangiarmi una panino. Non mi pare grave, no?».
Quindi è vero: lei ha lasciato l’aula per andare al bar.
«Io? A mangiare?».
In conferenza stampa, la Polverini ha fornito una ricostruzione dei fatti un poco diversa.
«No, cioè... io, a mangiare: ma chi l’ha detto?».
Lei, adesso.
Sebbene il buon Beppe Maniglia non meriti davvero di essere messo di fianco a gente oscena di questo tipo.