Vedo questo titolo: "Cieco e senza ali: l'insetto della cava più profonda" e scatta la sensazione di unghie sulla lavagna. Non avran mica tradotto l'inglese "cave" con "cava"?
Si.
E ne sono veramente convinti, ribadendo nell'articoletto che è proprio proprio una cava artificiale, scavata proprio proprio dall'uomo:
…lo hanno trovato durante l'ispezione della cava più profonda scavata
dall'uomo, la Krubera-Voronja, in Abkhazia.
Cara Repubblica, questa è una cava, e questa è una caverna. Vi sembra plausibile una cava fonda piú di 2 chilometri in cui si trovano forme di vita mai scoperte prima? Ah, ma sai, in Abkhazia...
Bastava scrivere Krubera-Voronja su un motore di ricerca; fare 30 secondi di approfondimento prima di pubblicare la roba, ma mi rendo conto che pensare è fatica, soprattutto quando uno ha perso l'abitudine a farlo.
Si apre però una riflessione interessante: un traduttore automatico non fa questo errore. Questo vuol dire che i traduttori automatici hanno superato l'intelligenza di Repubblica. QUESTA è una notizia da pubblicare!
Il prossimo passo è superare l'intelligenza dei moscerini della frutta.